Il reflusso nel neonato: comprendere e trattare questa condizione comune
Il reflusso gastroesofageo, accompagnato da rigurgiti e vomito, rappresenta una delle problematiche più comuni e stressanti per i neonati nei loro primi mesi di vita.
Sfortunatamente, è frequente che il reflusso venga considerato “fisiologico” solo perché il bambino (per fortuna) continua a crescere in peso, nonostante le sue lamentele e il pianto più o meno marcato.
Ai genitori viene spesso comunicato che il reflusso è una condizione normale, associandola a una presunta immaturità del cardias, la valvola che si trova nella parte superiore dello stomaco. Tuttavia, questa affermazione è fuorviante. Molto spesso non viene data la giusta importanza a questa problematica motivando che la presenza del reflusso è (spesso) temporanea e generalmente priva di rischi per la crescita del bambino.
Tuttavia, molti neonati ne soffrono in maniera significativa tanto piangere più ore al giorno, rigurgitare spesso, avere forti difficoltà del sonno, problemi in allattamento, difficoltà nei momenti di gioco e relazione col bambino.
Reflusso o rigurgiti?
In genere, si usa il termine “rigurgiti” per descrivere gli episodi di entità lieve o moderata in cui il bambino espelle il latte dalla bocca. Questi eventi possono verificarsi sia subito dopo la poppata che in un momento successivo.
Di solito, nonostante i rigurgiti, il bambino continua a crescere in modo regolare.
Quando si parla di rigurgiti, il neonato non sembra essere eccessivamente disturbato dalla situazione (anche se non si può considerare fisiologica).
La definizione di reflusso gastroesofageo, invece, implica un’evoluzione più grave rispetto al semplice rigurgito.
Con il termine reflusso gastroesofageo si intende che il bambino prova disagio (e piange) a causa della risalita del latte dallo stomaco verso l’esofago, che porta a un’irritazione sia dello stomaco che dell’esofago.
I sintomi del reflusso nel neonato possono includere rigurgito frequente, irritabilità durante o dopo i pasti, pianto, difficoltà nel nutrirsi o rifiuto del cibo, difficoltà a dormire, perdita di peso o mancato guadagno di peso adeguato, tosse o raucedine, problemi respiratori come sibilanza o affanno, e presenza di sangue o bile nel rigurgito. Molto spesso il reflusso viene confuso con le coliche: per quanto queste due situazioni sono entrambe il segno di una condizione infiammatoria ed irritativa del sistema digerente, il reflusso è spesso facilmente riconoscibile dalle coliche perchè il bambino tende ad inarcare la schiena e la testa all’indietro piuttosto che a chiudersi tirando su le gambine al petto come invece è solito fare per le coliche. Altri segni e sintomi che possono indicare se il neonato soffre di reflusso includono difficoltà e lentezza nella digestione del latte subito dopo la poppata, durante l’allattamento o anche successivamente. Questa difficoltà digestiva provoca nel neonato disagio a livello gastrico, che si manifesta con pianto sia durante l’allattamento che in momenti successivi.
Questa risalita frequente del latte può essere accompagnata da episodi di rigurgito che possono variare in intensità e frequenza, e che possono presentarsi in prossimità o lontano dalla poppata.
Come faccio a capire se il mio bambino ha il reflusso?
Inoltre, il bambino può avere problemi di svuotamento gastrico, accumulo di aria nello stomaco, difficoltà nel fare il “ruttino” e risalita del latte nell’esofago, con o senza rigurgito.
Un altro segno che può indicare che un bambino soffre di reflusso è la tosse.
In aggiunta, quando ci sono difficoltà nello svuotamento gastrico e reflusso, il bambino tende a presentare più frequentemente il singhiozzo.
Questo può avvenire subito dopo il pasto o anche in momenti successivi.
In sintesi, i diversi sintomi del reflusso gastroesofageo nei neonati includono:
- rigurgito o vomito vicino al momento della poppata o in un momento successivo
- pianto e irritabilità durante l’allattamento o dopo
- difficoltà nella digestione e nello svuotamento gastrico
- il genitore può percepire o notare, attraverso i suoni, che il latte appena ingerito sembra risalire
- il bambino continua a digerire anche ore dopo la poppata
- il bambino presenta frequentemente il singhiozzo
- il bambino ha spesso episodi di tosse
Le vere cause del reflusso nel neonato
Troppo spesso viene detto (purtroppo) che la causa del reflusso nel neonato è la immaturità nel sistema digestivo, nello specifico del cardias (la valvola d’ingresso dello stomaco). Ma come mai alcuni bambini allora non ne soffrono mentre altri si seppur avendo entrambi gli stessi mesi se non giorni di vita?
Questo ragionamento porta in luce il fatto che immaturità non significhi per forza reflusso, ma anzi sposta il focus nel chiedersi se invece le cause non siano altrove.
La vera ragione per cui il neonato soffre di reflusso, piange e si sente male è un’infiammazione e irritazione dello stomaco e spesso dell’intero sistema gastrointestinale
Questa condizione infiammatoria e irritativa porta a difficoltà nella digestione, alterazioni nel transito gastrico, gonfiore addominale, possibili rigurgiti e, senza dubbio, dolore per il bambino.
Cosa provoca irritazione e infiammazione?
La risposta è semplice: tutto ciò che il bambino non riesce a digerire correttamente irrita e infiamma il suo sistema gastrointestinale (come accade anche negli adulti).
Qualsiasi alimento digerito male dal bambino può causare sia reflusso che coliche gassose; ecco perché queste problematiche si manifestano spesso insieme.
Questo non significa che il latte materno o quello artificiale siano inadeguati per il bambino, ma indica che alcuni aspetti dell’alimentazione della madre, il tipo di latte artificiale e altri fattori possono rendere il latte difficile da digerire, causando irritazione e infiammazione dello stomaco.
Alcuni suggerimenti utili per prevenire o gestire il reflusso nel neonato includono nutrire il neonato in posizione eretta, mantenere il neonato in posizione eretta per almeno 30 minuti dopo i pasti, evitare di sovraccaricare il neonato con troppo cibo in una sola volta, evitare di sdraiarsi immediatamente dopo i pasti e osservare attentamente la dieta della madre.
Bisogna inoltre valutare attentamente:
- l’alimentazione materna in caso di allattamento al seno. Ci sono alcuni cibi assunti dalla mamma che irritano il sistema gastro-intestinale del bambino in gravidanza e in allattamento. La mamma infatti dovrà seguire un’ attenta alimentazione, evitando i cibi piu infiammatori per lei poichè tale infiammazione condizionerà la qualità del latte per il piccolo;
- bisogna valutare eventuali integratori alimentari materni e del bambino: ad esempio l’uso di fitoterapici a base di finocchio, malva, camomilla ecc. sono un valido aiuto per disinfiammare la pancia del neonato;
- bisogna valutare il microbiota materno;
- bisogna valutare la presenza di tensioni gastrointestinali createsi a causa del quadro infiammatorio (basta sentire se l’addome è gonfio e dolente) e in tal caso migliorarle col massaggio alla pancia quotidianamente
- bisogna predisporre un ambiente tranquillo per il momento dell’allattamento
- bisogna valutare la tipologia di latte artificiale (tutti i latti hanno gli stessi valori nutrizionali ma non tutti i tipi/marche di latte vengono digeriti bene)
- la tipologia di biberon e la tettarella (esistono ad esempio delle tettarelle antireflusso e anti colica) il ritmo della poppata stessa e le pause controllando che il bambino non ingerisca aria eccessivamente
Trattamenti osteopatici per il reflusso nel neonato
Come osteopata specializzato nel trattamento dei neonati, posso offrire soluzioni efficaci per il reflusso. Il mio approccio terapeutico si basa sulla valutazione completa del neonato per identificare le cause sottostanti del reflusso e sviluppare un piano di trattamento personalizzato.
Nello specifico durante un trattamento osteopatico si vanno valutare e risolvere le seguenti situazioni:
- Valutare e risolvere le eventuali contratture del diaframma toracico, che rallentano la digestione e la normale peristalsi intestinale
- Eliminare le eventuali contratture della muscolatura liscia gastro-intestinale, le restrizioni viscerali e legamentose
- Controllare lo stato di tensione di tutta la bocca, in special modo del muscolo massetere, del frenulo linguale e dei muscoli responsabili di una corretta suzione